La superficie è la tavola, d’antica memoria, destinata ad accogliere il significante e per via di metonimia si è fatta essa stessa contenuto, parola. L’arte si muove attraverso di essa e ne dà in ogni secolo una nuova sorprendente visione. Nella dimensione plastica, essa è condizionata dalla sua stessa essenza materica e determinata dall’intervento gestuale e segnico del suo artefice. La superficie senza spessore, accoglie in sé i rintocchi più sensibili dell’animo umano e ne permette una connessione con l’esterno, facendosi dunque soglia, principio del nostro stesso vivere.