Gli oggetti non sono mai infinitamente grandi: terminano con superfici che definiscono la loro forma e fungono da campo di interazione con l’ambiente. A livello nanometrico presentano cambiamenti improvvisi per quanto riguarda la tipologia e l’organizzazione degli atomi. Essi aumentano l’energia libera degli oggetti e la tensione superficiale produce effetti visibili e affascinanti come la schiuma delle bolle di sapone. Elettronicamente, la superficie modifica in modo significativo i livelli consentiti degli elettroni e la funzione degli strumenti. Chimicamente, le superfici sono altamente reattive, rendendo possibile la produzione di polimeri e la trasformazione di sostanze chimiche pericolose in forme meno rischiose. Sebbene sembrino superficiali i loro effetti sono davvero profondi.
Raymond Phaneuf è professore e presidente pro-tempore del Dipartimento di Materials Sciences and Engineering dell’Università del Maryland (USA). Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca in fisica presso l’Università del Wisconsin-Madison, continua i sui studi sulle trasformazioni di fase sulle superfici. Nel 1989 è stato visiting scientist presso il gruppo di Ernst Bauer a Clausthal (Germania). Nel 2006 è stato visiting professor al National Nanotechnology Laboratory a Lecce (Italia). È il direttore fondatore dell’Interdisciplinary Minor in Nanoscience and Technology presso l’Università del Maryland. È autore di oltre 100 articoli scientifici e ha tenuto oltre 40 conferenze su invito negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. Nel 2002 è stato nominato Ricercatore dell’anno del Laboratorio per le Scienze Fisiche. Nel 2015 è stato nominato presidente pro-tempore del MSE. Ricopre anche la posizione di professore associato in fisica e ECE. Le sue ricerche attuali riguardano i campi dell’autoassemblaggio diretto di nanostrutture su mesoscala, la plasmonica e l’applicazione di nanotecnologie per la conservazione del patrimonio culturale.